Il nido si trova in via Lotario Tomba n 33 nel quartiere San Lazzaro, non lontano dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.
I bimbi fanno parte di una sezione mista unica, opportunità unica per il confronto e la scoperta tra età diverse. Il piccolo gruppo rimane la modalità privilegiata di interazione, ma questi cambiano anche più volte durante la giornata per permettere ai bambini di vivere esperienze variegate, talvolta privilegiando l’omogeneità e talvolta offrendo un’occasione di scambio tra età diverse.
La vicinanza strutturale dell’altro nido “Casa Morgana” alla scuola dell’infanzia “Il Castello di Merlino”, nonché la gestione e il coordinamento pedagogico comuni, ha portato negli anni alla riflessione e alla creazione di un CURRICOLO 0-6 per rafforzare e portare avanti l’idea che la crescita del bambino sia un processo condiviso e dilatato nel tempo, che non si ferma agli anni del nido, bensì prosegue grazie alla partecipazione di servizi e famiglie.
La storia dei nostri servizi educativi ha visto affinarsi nel tempo un approccio teorico con cui accostarsi ai servizi sempre più mirato sul contesto di riferimento e reso solido dalle esperienze fatte sul campo. Per sintetizzare le linee teoriche utilizzate possiamo scegliere all’interno di una mappa concettuale molto più vasta, due concetti-cardine che ad oggi ispirano il nostro agire educativo: ACCOGLIENZA e CONSAPEVOLEZZA NELLA RELAZIONE. I nostri servizi, pur nel rispetto delle diverse peculiarità, condividono l’attenzione dedicata costantemente al concetto di accoglienza nei suoi significati più autentici e complessi e soprattutto la volontà di individuare strumenti e metodi per realizzarlo nell’agire quotidiano, perché non rimanga un concetto astratto ma acquisti il valore dell’esperienza vissuta e condivisa, così da rendere il servizio un luogo di dialogo e confronto, in cui bambini e adulti possano sperimentare la capacità di mettersi in gioco e imparare dall’altro da sé.
Perché questo approccio improntato al concetto di complessità non venga interpretato come semplice confusione, occorre che l’agire educativo, sia strettamente pedagogico che relazionale, si basi su un serio rigore metodologico e su competenze professionali indiscusse, che non possono che prendere le mosse dall’abitudine alla responsabilità personale e adulta.
Per sintetizzare tale approccio con un’immagine, possiamo pensare che al Nido i bambini e le famiglie possano trovare un abbraccio, non inteso come vincolo, ma come occasione di libertà.